Skip links

Crisi d’impresa 2019, cosa cambia per l’imprenditore

Quali sono le principali modifiche alla nuova normativa sulla crisi d’impresa e quali passi devono seguire gli imprenditori per trarne la massima utilità

In un precedente articolo abbiamo visto quali sono gli indici che comportano l’obbligo di segnalazione dello stato di allerta sulla crisi d’impresa

segui questo link per vedere gli indici

Adesso vediamo quali sono le motivazioni che hanno portato il legislatore ad introdurre la nuova disciplina ed in che modo cambiano anche gli obblighi per gli imprenditori in questo contesto.

Quali sono gli obiettivi della riforma

Sicuramente, uno degli scopi fondamentali è quello di evitare che si percepisca lo stato di crisi in azienda con eccessivo ritardo, con conseguenti risvolti irreversibili per l’impresa.

Con il nuovo decreto viene istituito l’OCRI – L’organismo di Composizione della Crisi – che, adeguandosi ai sistemi di altri paesi europei, permette l’emersione, in modo anticipato, dello stato di crisi.

Quindi ci sono due obiettivi principali:

  1. Consentire l’accertamento precoce dello stato di crisi dell’azienda;
  2. Salvaguardare la capacità imprenditoriale di chi si accinge ad aprire uno stato di crisi d’impresa.

Per raggiungere questi obiettivi sono state apportate alcune modifiche alla legge fallimentare, nella parte che riguarda:

  • Il termine fallimento, che viene sostituito con il termine liquidazione giudiziale
  • Viene introdotto un sistema di allerta per consentire l’emergere della crisi e garantire una continuità aziendale e l’uscita dallo stato di crisi d’impresa.
  • Vengono introdotte delle procedure alternative all’esecuzione giudiziale;
  • Si semplificano le disposizioni in materia concorsuale;
  • Si riducono tempi e costi delle procedure concorsuali;
  • Viene istituito, presso il Ministero della Giustizia, un Albo dei soggetti incaricati di svolgere le funzioni di gestione e controllo delle procedure concorsuali;
  • Vengono armonizzate le procedure di gestione della crisi dell’impresa, con forme di tutela dei dipendenti.

Ma cosa devono fare gli imprenditori?

Crisi d'impresa: cosa devono fare gli imprenditori

Tutte le imprese devono ditarsi di sistemi informativi e di piattaforme informatiche che consentano un adeguato controllo nella gestione dei flussi di cassa, ed evidenzino gli eventuali segnali di crisi nel momento in cui si verificano.

Se le società sono a Responsabilità Limitata o cooperativa, la nuova normativa obbliga alla nomina di un organo di controllo, o di un revisore, se vengono superati alcuni limiti.

Vediamo quali:

  • Totale dell’attivo dello Stato Patrimoniale maggiore di 4 milioni di euro;
  • Ricavi di vendita superiori ai 2 milioni di euro;
  • Numero di dipendenti occupati superiore alle 20 unità

Alla luce di questi nuovi obblighi, va da sé che le SRL (Società a Responsabilità Limitata) presenti sul territorio, e le società cooperative a RL – obbligate a queste nomine – devono effettuare delle modifiche a statuti ed atti costitutivi.

Ma nella normativa ci sono diverse novità che è importante considerare:

  • in questo post indichiamo cosa comportano le nuove procedure di allerta, come occorre comportarsi al riguardo
  • in questo post, quali sono i benefici derivanti dall’adozione di determinati comportamenti per l’imprenditore

Per qualunque informazione relativa alla nuova normativa sullo stato di crisi dell’impresa, lo studio D’Audino è a disposizione per un primo colloquio gratuito, prenotabile direttamente a questo link