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La consulenza di direzione aziendale

La consulenza di Direzione Aziendale, la finanza ordinaria ed agevolata

Un giorno durante una mia sessione informativa, fini anni 80, quando ancora il fondo perduto, o meglio il contributo conto impianti era fortemente significativo, enfatizzai  al gruppo di aziende presenti  la possibilità di ottenere sino all’80% dell’investimento; fui interrotto dalla perentoria domanda  di un imprenditore che con voce quasi sdegnata in  slang dialettale mi chiese :

<<Ma l’altro venti per cento che lo dobbiamo mettere noi???>>

Non nascondo che  quella domanda  mi generò un disagio di  non poco conto, difatti a tale ottusità  è difficile trovare una risposta sensata o razionale.

Ho scelto il profilo di consulenza di direzione aziendale dopo un’esperienza decennale in una importante multinazionale targata Ford, ed a tutt’oggi mi scontro con il mito del fondo perduto e delle opportunità che mirano ai contributi e che non valutano il reale business aziendale e le possibilità di sopravvivenza di  una  impresa.

In altri termini occorre enfatizzare la differenza tra il rischio finanziario e quello operativo. Quest’ultimo è spesso trascurato per via della difficoltà oggettiva di  avere riscontri attendibili e duraturi nel mercato di riferimento e rappresenta  la linfa vitale dei progetti o degli studi di fattibilità, poiché garantisce la creazione di valore d’azienda nel tempo.

Il  rischio finanziario può essere più facilmente calcolato attraverso un piano finanziario eseguito con la giusta diligenza e ci da la percezione reale del fabbisogno finanziario dell’azienda sia a breve che a medio lungo termine e, questo stesso piano  diventa uno strumento  informativo fondamentale per reperire “le fonti” adeguate al fabbisogno reale dell’azienda.

La filosofia del fondo perduto o meglio del contributo in conto impianti e/o conto capitale, ha spesso Agevolazionidanneggiato   il mondo imprenditoriale facendolo orientare su  aiuti ed incentivi statali, ma spesso facendogli  perdere di vista  l’importanza del core business  e di quel “saper  fare” che, nell’ambito del business sono, non solo remunerativi, ma anche  duraturi.

Piani d’impresa o business plan che  poco hanno a che vedere con previsioni attendibili o veritiere, o elaborati ed eseguiti senza una due diligence che possa garantire  una buona attendibilità, portano a scarsi risultati di gestione. Previsioni di aziende in funzionamento senza partire da un’attenta analisi di bilancio che riesce a sintetizzare importantissime informazioni per il forecast e per una  pianificazione efficace, sono assolutamente inutili per un management che vuole ottenere risultati e migliorarne la qualità.

Necessita  riesumare le migliori tecniche che  la letteratura aziendale ed economisti d’impresa ci hanno regalato  nel corso dell’economia aziendale come Fabio Besta e Gino Zappa o il più attuale Guatri.

Le aziende hanno bisogno di  consulenza di direzione aziendale strategica e mirata, lontane da logiche di standardizzazione. Noi, dottori commercialisti, specialisti nell’area della consulenza di direzione e di gestione aziendale, siamo chiamati  adesso come mai  in passato,  a sostenerle   e ad  occuparci  della loro sopravvivenza e  della loro crescita.